Deal Sourcing 4.0. Benvenuti su Clubhouse.

Giacomo Mollo
5 min readFeb 19, 2021

Da qualche mese, ogni aspirante investitore in startups ha uno strumento in più. Clubhouse è ormai sulla bocca di tutti: si tratta di un nuovo social media, oggi disponibile solo per iPhone, dove ogni user può organizzare o partecipare dal vivo a stanze pubbliche audio-only a tema — esattamente come se fossimo in una call di gruppo. Ogni utente può partecipare alle conversazione se lo desidera oppure rimanere nell’audience e ascoltare. Clubhouse ha oggi una valuation di circa 1B dopo un round di Series B capitanato da una delle VC della Silicon Valley più famose, Andreessen Horowitz. Ad oggi (Febbraio 2021) si stima che la piattaforma abbia appena 10M di utenti e già si parla di Unicorn.

Come ogni social media, questi sono tools neutri: gli users che creano contenuti e l’impiego del mezzo determina l’utilità o meno della piattaforma. Per chi è interessato a connettersi con il mondo tech/startup/VC, Clubhouse ha tuttora una notevole rilevanza. Ci sono infatti due aspetti fondamentali che vediamo essere funzionali:

Tech Audience

A partire dal beta test della piattaforma all’inizio del 2020, i founders sono stati estremamente attenti ad includere in primo luogo altri amici founders, angel investors, venture capitalists e executives dei colossi del tech. Solo dopo sono arrivati gli influencers e le mainstream celebrities. Questo ha permesso di mantenere il livello dell’audience estremamente professionale e creare quel senso di esclusività di cui si parla tanto. È facile dunque intuire che il substrato che si è creato ha un forte elemento tech ed è di ottima qualità. Aggiungiamo poi a questo il sistema ad inviti — puoi accedere a Clubhouse solo se sei invitato da altri e il tuo ‘padre digitale’ rimane visibile sul tuo profilo ndr — e vediamo come si innescano pesanti dinamiche di curation automatiche dove lo user prima di invitare qualcuno ci riflette con attenzione. Al momento sembra funzionare: i founders parlano con altri founders, i VC si raccontano e tutto questo accade in un clima produttivo e di supporto senza essere limitati dalla geografia fisica.

Drop-In Audio Format

Il formato audio ha quella sensazione di casual che una Zoom call non ha. Guardi nel tuo feed, vedi una stanza interessante, ci entri e inizi ad interagire. La conversazione è fluida e la frizione è molto limitata.Questo permette di innescare conversazioni immediate ed e facilissimo cadere nel raccontare il progetto di startup ad un investitore che vuole ascoltare. Tutto ovviamente dipende dal clima della room e da come questa viene impostata ma in generale il fatto che sia un meccanismo pubblico e aperto a tutti e che garantisce un alto livello di interazione, permette di rendere molto efficiente il networking tra imprenditori e investors.

Pitching 4.0.

Come è quindi possibile intuire, le dinamiche di pitching e value-add hanno un ampissimo spazio di sviluppo. Il founder preparato con il suo fedelissimo elevator pitch domina la scena e può senza dubbio rendersi visibile. Ecco alcune dei migliori esempi di format che si stanno sviluppando su Clubhouse e che riscontrano un notevole successo.

Fast Pitching

Si tratta di una serie presentazioni da 1 minuto in cui i founders sono invitati a presentare il loro progetto in modo veloce e focalizzato ad un audience di altri imprenditori o investors. Uno dopo l’altro, questo speed dating delle startups fornisce una buona visione all’ascoltatore.

Shark Tank

È l’evoluzione del fast pitching menzionato, in cui si aggiunge un elemento di Q&A da parte di potenziali angels/VC per approfondire il progetto nel dettaglio e testare i nervi del founder. La versione televisiva impone domande scomode e intenzionate a sfidare il founder; su Cloubhouse il clima sembra più disteso e per la maggior parte dei casi molto orientato al ‘cut the crap, se mi piace il tuo progetto, sentiamoci in privato’.

Office Hours/Get Unstuck

Dobbiamo menzionare un formato che a mio avviso porta un valore enorme nell’ecosistema tech, le cosiddette Office Hours. In questo format non c’è una dinamica di vendita/promotion ma tutto nasce dalla volontà di esplorare problemi insieme con l’obiettivo di trovare diverse soluzioni. I founders hanno una reale occasione di confronto informale con professionisti di settore, siano essi investors, product specialist o altri founders di successo. Segnalo con ammirazione il lavoro che Soumeya Benghanem, executive di United States Space Force e Pivotal Labs, ha fatto fin dagli albori di Clubhouse: Soumeya modera giornalmente rooms di confronto costruttivo e di discussione portando founders, investors e professionisti al tavolo a beneficio di altri founders che cercano un confronto.

Fireside Chat

Altro format di grande interesse è la cosiddetta fireside chat: un moderatore intervista un founder di successo sugli aspetti critici del business, il growth path e le lessons learned. Roberto Bonanzinga, co-founder di InReach Ventures, ha ospitato alcuni dei grandi nomi del tech Europeo e attivamente modera la conversazione portando in superficie elementi non ovvi con un insight che dimostra la sua competenza nel settore VC. La magia del formato è di avere un’opportunità incredibile di ascoltare senza filtri un’esperienza concreta e stimolante.

Lecture

Un altro approccio all’uso produttivo delle stanze è quello delle lezioni frontali: uno speaker esperto di un argomento condivide conoscenze in modo organizzato e strutturato. Qui ci sentiamo più a scuola ma il valore rimane comunque alto e non mancano gli elementi di Q&A che permettono in ogni caso di scavare ancora più in profondità sull’argomento.

What’s next?

Cosa mi piacerebbe vedere è un approfondimento ulteriore dei format menzionati per spingere i limiti del possibile. La struttura della piattaforma Clubhouse non ha barriere per rendere i contenuti profondi, tecnici, sempre attuali e soprattutto fluidi: pitching continuo su diverse timezones; sessioni educative dove un nuovo pubblico che si connette di continuo e solleva domande sempre nuove; interviste a colossi del tech con pareri discordanti che si confrontano costruttivamente al volo in una room; tavoli di lavoro condiviso in un freeflow continuo dove si coinvolgono esperti di settore a rotazione in base ai temi che sono sollevati.

Il mondo del tech ha partorito nuovamente un qualcosa che ci porta più vicino agli altri ed in particolare che ci permette di trovare at scale le persone con cui vorremmo confrontarci e con cui possiamo lavorare costruttivamente. La base del deal sourcing rimane come sempre il cool people sourcing.

--

--

Giacomo Mollo

Notes for Early-Stage Investors :: Founding Partner @iN3 Ventures